Citazioni sui libri e sulla lettura

Italo Calvino (scrittore fra i più grandi del Novecento):

Le fiabe sono vere. Sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle cosicenze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è l farsi d’un destino: la giovienzza, dalla nascita che sovente porta in sè un auspicio o una condanna, al distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano. E in questo sommario disegno, tutto: la drastica divisione dei viventi in re e poveri, ma la loro parità sostanziale; la persecuzione dell’innocente e il suo riscatto come termini d’una dialettica interna ad ogni vita; l’amore incontrato prima di conoscerlo e poi subito sofferto come bene perduto; la comune sorte di soggiacere a incantesimi, cioè d’essere determinato da forze complesse e sconosciute, e lo sforzo per liberarsi e autodeterminarsi inteso come un dovere elementare, insieme a quello di liberare gli altri, anzi il non potersi liberare da soli, il liberarsi liberando; la fedeltà a un impegno e la purezza di cuore come virtù basilari che portano alla salvezza e al trionfo; la bellezza come segno di grazia, ma che può essere nascosta sotto spoglie d’umile bruttezza come un corpo di rana; e soprattutto la sostanza unitaria del tutto, uomini bestie piante cose, l’infinità possibilità di metamorfosi di ciò che esiste.

Guido Quarzo (scrittore per bambini e ragazzi, insegnante elementare, docente di scrittura creativa):

Molto di ciò che è nel mondo sta nei libri, ma soprattutto nei libri sta molto di ciò che non è nel mondo. Per questo vale la fatica di leggerli.

Marco Menato (direttore Biblioteca Statale Isontina di Gorizia):

La lettura, su qualunque supporto avvenga, è forse una delle poche libertà che ancora ci rimangono, usiamola al meglio!

Gianni Rodari (scrittore):

Leggere è una attività che ci impegna, che mobilita le nostre risorse interne, che esige il nostro giudizio intimo. Leggere è razionalizzare, criticare, costruire…

Valerio Varesi (Giornalista e scrittore):

Raffaele Crovi sosteneva che il giallo è incluso in molti capolavori della grande letteratura. Fra quelli che citava più spesso, “Edipo re” (il più grande giallo della storia), “Delitto e Castigo” e persino la parabola biblica di Caino e Abele. Ai miei occhi, la modalitànarrativa del giallo ha così gradatamente acquisito un peso che andava ben oltre il semplice, rassicurante schema delitto-indagine-soluzione, per assumere le sembianze di quello che alcuni definiscono ‘romanzo sociale’. Un genere destinato a riempire il vuoto narrativo lasciato dalla formidabile stagione neorealista.

Giuliano Soria (Presidente del Premio Grinzane Cavour):

La lettura ha sempre aiutato l’uomo a volare, anche quando tutto, intorno, sembrava precipitare!

La lettura, esercitata in solitudine e nel tempo necessario, il tempo della riflessione e dei ripensamenti, ha, durante l’età della crescita, un valore formativo assolutamente unico. Qualche cosa dei primi libri letti rimane per tutta la vita, ti marchia per sempre.

La lettura è conoscenza e rappresentazione del mondo, dispiega la realtà alla luce dell’intelletto, lo libera dai limiti spaziali e temporali, gli permette di esplorare a suo piacimento, in raccolta solitudine o dialogante compagnia, i sentieri lungo i quali si è incamminata, nel tempo, l’umanità. La lettura permette di ascoltare tante voci diverse e di indagare tanti punti di vista al di là di quello di volta in volta ufficiale, consentendo così di esercitare e affinare il giudizio critico sugli eventi.

Paolo Mauri (Critico Letterario):

I libri non compaiono in molte case e c’è chi pensa che averne uno sia già abbastanza. E se l’umanità smettesse di leggere? Interromperemmo una catena virtuosa che ci consente di collegarci, anche senza Internet, con il mondo del passato e del presente lontano da noi.

Chi legge ha sempre una sorta di fucile puntato contro: se smette, qualcosa finisce per sempre. Non muore solo il lettore, muore tutto un mondo.

A proposito: non sono poi tanto sicuro che i cani che vivono in casa con noi non sappiano leggere. Lo fanno di nascosto, ma lo fanno.

Marguerite Yourcenar (Scrittrice e saggista belga):

Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.

Carlo Goldoni (Drammaturgo e scrittore):

Un uomo con un buon libro alla mano non è mai solo.

Umberto Eco (Semiologo, filosofo, scrittore):

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…perché la letteratura è un’immortalità all’indietro.

Chiara Gamberale (Scrittrice, Conduttrice radiofonica e televisiva):

I libri da qualche parte lavorano silenziosamente in noi. Anche quando non ci pensiamo più. Modificano il nostro rapporto con il tempo, con lo spazio, con la realtà in genere. Ci spingono a crescere, a cambiare, a scegliere, a capire. E forse ad avere un po’ meno paura.

Niall Williams (Scrittore Irlandese):

Ogni libro è la somma dei libri letti dallo scrittore.

Jean-Baptiste D’Alembert (Filosofo, matematico, fisico francese, autore dell’Enciclopedia):

Le idee che si acquistano con la lettura e nel contatto con la società sono il germe di quasi tutte le scoperte: è come un’aria che si respira senza accorgersene e che è necessaria per la vita.

Paul Auster (Scrittore e regista americano):

Leggere per me era evasione e conforto, era la mia consolazione, il mio stimolante preferito: leggere per il puro gusto della lettura, per il meraviglioso silenzio che ti circonda quando ascolti le parole di un autore riverberate dentro la tua testa.