Il segreto di Marconi, di Giorgio Comaschi (Minerva)
Un altro brillante capitolo della saga biografica dei Fatterelli Bolognesi che la casa editrice bolognese Minerva ha pensato per i lettori più giovani, dai 9 agli 11 anni, per incuriosirli su personaggi o eventi storici del nostro territorio.
Di Guglielmo Marconi viene presentata la figura fondamentale della madre inglese Annie Jameson, figlia di un importante imprenditore industriale di whisky, in viaggio studio, a Bologna, per studiare il bel canto. E’ stata molto probabilmente lei a segnare la vita di Guglielmo mettendogli a disposizione, data la sua salute cagionevole, maestri a domicilio che gli insegnarono le materie principali fra cui, una delle sue preferite, la musica. Sì, il piccolo Guglielmo Marconi, il futuro grande scienziato, ha cominciato come pianista. Ma in breve la sua passione vera si manifestò prima con la la richiesta di andare a lezione da un eminente professore di fisica, Vincenzo Rosa, e l’apprendimento dell’alfabeto Morse da parte di un vecchio telegrafista, poi attraverso i primi esperimenti elettrici condivisi con cugini e amici, come quello realizzato a Pontecchio per comunicare con l’alfabeto Morse attraverso un cavo collegato ad un trasmettitore da un lato e ad un ricevitore dall’altro. E quando, come d’accordo, l’amico che si era posizionato oltre la collina per comunicargli la ricezione del segnale tramite uno sparo con un fucile ad aria compressa, lancia il colpo, Marconi è al colmo della gioia: “Il momento esatto in cui succede tutto è quello lì. Quando si ribalta l’universo, quando l’orizzonte si apre, quando le stelle sono più vicine, quando tutto diventa più vicino, quando con un tasto del telecomando apri l’universo ed entri a casa tua”.
Pochi anni dopo, ormai adulto, Marconi parte per l’Inghilterra, grande potenza marittima commerciale: “sarà l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto”. Ma non si ferma lì. Nel 1901 va negli Stati Uniti dove realizza l’esperimento rivoluzionario: un messaggio trasmesso da Podhu in Inghilterra viene ricevuto in America: “Da Roma a Londra, a Sidney, a Tokyo, a Bologna, è come se un filo fosse stato tirato. Quasi a stendere i panni dell’Europa e di tutto il mondo”.
Giorgio Comaschi tesse la trama di questo racconto biografico con la suspense e la scorrevolezza che lo contraddistinguono, catturando l’attenzione dei giovani allo scopo di suscitare in loro la curiosità, l’ambizione, l’amore per la conoscenza che hanno contraddistinto il grande scienziato e, come lui, tante altre insigni personalità che hanno voluto e saputo coltivare i propri sogni. E conclude le ultime pagine con una riflessione seria: “Nessuno di noi si è mai fermato a pensare a quanto Marconi c’è oggi intorno a noi, in mezzo a noi, sopra di noi. La radio va bene, d’accordo. Ma il telefono. Il cellulare. Quante vite salvate, quanti furti sventati, ma anche quante feste per le nascite, i matrimoni (…)”. E’ un messaggio importante rivolto ai ragazzi, quello di non fermarsi a quello che si è passivamente ricevuto. Perchè alla ricerca, al progresso, alla crescita sotto ogni profilo non c’è limite. E tutti possono dare il proprio contributo.