Storie vere per bambini che hanno il coraggio di essere unici, di Ben Brooks

Storie vere per bambini che hanno il coraggio di essere unici, di Ben Brooks

Dopo il successo di “Storie della buonanotte per bambine ribelli” che ha richiesto un secondo volume “Storie della buonanotte per bambine ribelli 2”, la Salani propone la versione al maschile. In questo libro l’autore racconta la vita di 100 personaggi che hanno saputo sfidare difficoltà e pregiudizi per raggiungere uno scopo preciso, dall’alto valore etico. Hanno tutti creduto nel proprio sogno più che nelle difficoltà che si trovavano davanti. Hanno tutti avuto il coraggio di sfidare la vita, soprattutto quando si opponeva a ciò che loro desideravano con passione. E la loro abnegazione li ha premiati.

Sono profili di ogni epoca, di ogni ceto sociale, di ogni età a confermare la forza della volontà che può spianare qualunque strada. E’ vero, non basta sempre desiderare fortemente qualcosa per ottenerlo. Non tutti coloro che hanno combattuto per un ideale ce l’hanno fatta, lo hanno raggiunto e sono emersi. Tuttavia, proprio per valorizzare anche persone comuni, nelle quali i lettori si possano più facilmente identificare, l’autore ha affiancato ai personaggi più famosi, figure decisamente poco note, che hanno avuto un’idea di miglioramento sociale e l’hanno perseguita con tutto quello che avevano a disposizione. Così, ad esempio il giovane Ryan Hereljac, nato nel 1991, che, colpito da una lezione sull’Africa quando aveva sei anni, decise di dedicare la sua vita a portare acqua pulita dove mancava, o William Kamkwamba, nato in un villaggio del Malawi, ancora in condizioni praticamente medievali, che si appassionò all’elettronica studiandola da solo nella biblioteca del paese ed arrivando a costruire con alberi, un ventilatore e una bicicletta, una turbina eolica per produrre energia elettrica o l’inuit Uyaquq che si istruì e mise per la prima volta per iscritto la lingua della sua gente. Alcune persone sono citate per la particolare fiducia nel prossimo che hanno saputo nutrire anche in circostanze in cui chiunque si sarebbe scoraggiato, come lo psicologo Philip Zimbardo che lanciò il progetto Immaginazione Eroica per aiutare i timidi, gli insicuri, le vittime del bullismo, o come Jaime Escalante che, in Bolivia, dedicò la sua vita alla criminalità giovanile per recuperarla con lo studio.

Compaiono anche le grandi imprese compiute con l’ironia, come il permesso di indossare pantaloni corti conquistato dai ragazzi della Isca Adademy, di un college inglese che d’estate erano costretti a portare i pantaloni lunghi mentre alle ragazzeera permesso l’uso della gonna: semplicemente…indossarono anche loro la gonna!

Non mancano naturalmente i grandi, coloro che sono talmente famosi che sembra impossibile che siano partiti dal poco o dal nulla. Brooks li fa rientrare in questo “atlante dei bambini coraggiosi”, ponendo l’accento non sul successo in sè, ma sull’ostacolo che hanno dovuto superare in partenza. Forse non tutti sanno o ricordano che al grande Messi, da bambino fu diagnosticata un’insufficienza dell’ormone della crescita e che le condizioni economiche particolarmente disagiate gli impedirono di accedere alle cure, fino a quando l’allenatore del Barcellona credette in lui e lo fece curare in Spagna. Oppure, si può credere che il re d’Inghilterra Giorgio VI, che da bambino aveva forti inibizioni sociali, era talmente timido da non riuscire a parlare in pubblico e piangeva di frequente, sia riuscito a vincere queste sue paure grazie ad uno microfono che non gli faceva sentire la sua voce quando parlava in pubblico? O che il grande fisico Nikola Tesla, inventore della radio, sviluppata una fobia per i germi e per tutti gli oggetti rotondi (una sorta di odierno disturbo ossessivo compulsivo) senza farsi frenare da questa paranoia, l’abbia ritenuta piuttosto un’arma che lo aiutava a concentrarsi meglio nelle sue ricerche?

Ogni racconto cita una frase significativa, un motto, un messaggio da far proprio e custodire in sé come un appoggio sicuro contro lo sconforto, la sfiducia, la convinzione di non poter realizzare qualcosa a cui si tiene. È bello leggere l’entusiasmo che ha guidato tante persone, è bello conoscere chi ha voluto cambiare qualcosa dell’ambiente in cui si è trovato a vivere, migliorandolo, conquistando qualcosa per chi aveva ancora meno di lui o per chi non aveva la sua forza di volontà. Come disse Zimbardo “Un eroe è una persona che fa consciamente delle scelte per aituare gli altri. Che questa scelta sia quella di difendere la vittima di un bullo o di raccogliere fondi per costruire pozzi per i bambini africani, un eroe è chiunque si sacrifichi per gli altri”.