Io, Agrò e il Generale, di Domenico Cacopardo (Marsilio)

Io, Agrò e il Generale, di Domenico Cacopardo (Marsilio)

Giornalista, magistrato, conduttore radiofonico e tanto altro ancora, Domenico Cacopardo così poliedrico nella vita mette nei suoi libri la stessa ricchezza di prospettive ampliando le storie con la presenza di personaggi altrettanto carichi di esperienza di vita. Questo scrittore si inserisce nel sempre più vasto panorama dei giallisti italiani sebbene, per sua stessa ammissione, nei suoi romanzi si trovi meno il percorso del giallo e nelle pagine ci sia una narrazione che è una sorta di metastoria del paese. Nella sua vastissima produzione editoriale l’autore ha trovato in Italo Agrò, sostituto procuratore della Repubblica di Roma, una delle sue creature più feconde e ne ha fatto il protagonista di viscerali storie di vita.

“Io, Agrò e il generale” è l’undicesimo libro che gli dedica in cui il sostituto procuratore si muove in giornate ripiene di riflessioni su indagini piuttosto complesse. Monogamo ad ampio spettro fin dal suo apparire, Italo Agrò arriva sugli scaffali delle librerie nel 2001 e al suo primo romanzo ne faranno seguito i tanti altri dando modo al lettore di trovarlo e ritrovarlo in un lungo percorso seriale. Agrò è stato sostituto procuratore della procura della repubblica di Roma ma questo romanzo ce lo racconta già in pensione, nel ruolo di avvocato all’interno dello studio legale Agrò & Aletei che condivide con l’amatissima moglie Marta Aletei, avvocato penalista.

In questo ennesimo libro, Domenico Cacopardo ribadisce la capacità di Agrò, coinvolto nella specifica inchiesta, di vivere intensamente la contemporaneità e quindi luoghi, ambienti, persone e il proprio mondo interiore ricco di ricordi, passioni e sentimenti innestando su questi elementi il “metodo Agrò”. Si tratta di un metodo incentrato sul lavoro, sul lavoro e ancora sul lavoro in cui l’avvocato spende parecchie ore delle sue giornate e nottate a documentarsi, ascoltare, considerare, riflettere, a confrontare prove, indizi, fatti, ambienti, testimoni, sospetti e sospettati.

Il libro ha qui per protagonista, come già esplicitato nel titolo, il generale Pancrazio Lotale, generale di corpi speciali e dei paracadutisti in pensione, che si presenta come “nutrito al sentimento di amor patrio”, un militare rispettoso delle leggi, ma un po’ sopra le righe che fa parte dell’associazione di ex militari “Ordine e sicurezza” tenuta d’occhio dal mondo del crimine siciliano. L’anziano compagno della figlia di Lotito, il professor Carmelo Gibelli Alteri, noto cattedratico che ha ben 29 anni più dell’amante musicista, viene trovato morto. A questo evento se ne affianca un altro, altrettanto misterioso e per il generale fortemente coinvolgente: la scomparsa, la probabile fuga verso altri lidi o letti di Dominique, la sua giovane e bella figlia che porta in scena la madre nonchè ex moglie del generale Alfreda Bellomo. Costei è in odore di una vecchia relazione con l’avvocato con studio a Messina Renato Grosto, amico del generale che viene investito del suo ruolo proprio nell’ambito dell’indagine relativa alla scomparsa di Dominique, che potrebbe essere addirittura sua figlia. A Roma, dove la ragazza si è rifugiata in un appartamento del generale, si consuma intanto un secondo, macabro omicidio. E’ questa la parte forte del libro, cuore della narrazione da cui se ne diramano altre in cui si intrecciano rapporti tra la società di sicurezza, una banca e il mondo del crimine, tutti racconti di buon spessore. Partita la ricerca per individuare il movente e l’esecutore o l’esecutrice del primo delitto, emerge anche la necessità di rintracciare la giovane Dominique scomparsa dall’appartamento che condivideva con Gibelli Altieri e persa nel giro delle amicizie o forse nel giro della solitudine. C’è poi anche da indagare in merito all’assassinio perpetrato a Roma nell’appartamento di Agrò, un omicidio indubbiamente collegato alla ragazza. Ragazza complicata questa Dominique come del resto lo sono i suoi genitori, separati ma costretti a incontrarsi e condividere tempi e luoghi, a ritrovarsi per ritrovare la figlia. Il generale mal sopporta gli incontri con l’ex moglie, il suo pensiero è sempre fisso sulla bella e giovane amante Giuditta, mentre la madre pare gradire le incursioni dell’ex marito indispettito per l’incombere dell’ombra dell’antica infedeltà. E allora, Dominique sarà davvero sua figlia o il tradimento ormai conclamato e accertato nasconde un’altra paternità, nello specifico quella del caro amico e consulente Renato Grosto che pare avere passato con Alfreda intense e passionali giornate in una lontanissima vacanza a Parigi? Le indagini si diramano, le piste da seguire sono tante ma un po’ alla volta ne usciranno le soluzioni sia per le due morti sia per il ritrovamento della figlia Dominique.

Romanzo ricco di suggestioni, di vasti panorami che si muove tra la cittadina di Letojanni in provincia di Messina e la capitale Roma, pieno di luoghi magici o terribili e personaggi inconsueti, scritto con una penna forte nella descrizione degli omicidi e dei problemi familiari, veloce e scorrevole nella narrazione dei fatti. Un buon compagno per intense ore di lettura, un buon romanzo scritto con il “metodo Cacopardo”.