Bambini al tempo del lockdown, a cura di Daniela Mazzoni (Pendragon)

Bambini al tempo del lockdown, a cura di Daniela Mazzoni (Pendragon)

Questo libro è nato durante la pandemia del 2020 ed il conseguente periodo di lockdown, nel quale le scuole sono state chiuse. Una conquista fondamentale per i diritti dell’uomo in generale e dell’infanzia in particolare, quella del diritto all’istruzione è stata vanificata da un virus. Ma per fortuna il corpo insegnanti di ogni grado è stato per lo più illuminato da quella mission che dovrebbe – e spesso è così – illuminare la loro categoria, quella di adeguarsi alle circostanze senza venir meno al proprio compito di formare bambini e ragazzi. E lo hanno fatto. Pensiamo a come hanno dovuto trasformare i propri strumenti di insegnamento, a quanto hanno dovuto inventare per riuscire a conquistare l’attenzione, l’interesse e l’impegno dei ragazzi che erano a casa, ad un computer, sotto mille tentazioni di divagazione: “Sono modalità ri-generatrici del senso di fare scuola. Sono dunque sorgenti di educazione”, ha definito Stefano Versari, Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, questi impegni. 

Qui sono raccolti disegni, poesie, racconti, pagine di diario, lettere, ricette metaforiche, che bambini della primaria e ragazzi della secondaria di primo grado hanno prodotto nel periodo della quarantena, sotto la guida di insegnanti fedeli, appassionati e instancabili: “Nella scrittura di poeisie, di racconti e nei disegni, i bambini, abilmente supportati dagli insegnanti, esprimono considerazioni, impressioni, vissuti, testimoniando cosa sta succedendo loro; in tal modo allenano la capacità di riflessione, di fare fronte, di resistere al coronavirus e alle conseguenze che ne sono derivate e rafforzano le difese e gli strumenti di risposta agli eventi critici” constata Clede Maria Garavini, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.

La storia di questo libro, degli splendidi pezzi che lo compongono come un puzzle, alcuni buffi, altri originali, altri commoventi, è introdotta con delicatezza, emozione ed un pizzico di malinconia, da Daniela Mazzoni, insegnante di Scuola Primaria a Funo di Argelato (Bologna), purtroppo mancata subito dopo la pubblicazione, che in tre pagine riesce davvero a dipingere il disorientamento dei ragazzi e la forza reagente degli insegnanti (e delle famiglie, che si sono ritrovate ad una convivenza come mai prima di allora) che, anche oltre il classico e rigido orario delle lezioni, si sono impegnati in una grande impresa, quella “ripristinare le relazioni umane nell’interazione di gruppo”. Con entusiasmo, fantasia, e tanto affetto, hanno provato e sono riusciti ad “inventare idee e stimoli nuovi per permettere al proprio gruppo classe di sentirsi unito e forte contro il pericolo esterno. E a cercare di includere. Di andare a ricercare i dispersi. Di fare didattica alternativa utilizzando giochi, musica, video, arte”. Li hanno saputi “ascoltare e proteggere, e così, poco alla volta, vengono fuori le emozioni, i vissuti dei bambini, paure, ma anche piccole gioie di ogni giorno (…). Questo testo nasce proprio lì, dal dialogo che alcuni insegnanti costantemente hanno intessuto coi propri alunni, permettendo di dare sfogo anche attraverso poesie, disegni, testi, acrostici, lettere fantastiche, racconti inventati, alle emozioni stavano attraversando in questo tempo. Sempre con lo scopo di sostenere, aiutare, incoraggiare”.