Inseguendo mio padre, di Orazio Pavignani (Minerva)

Inseguendo mio padre, di Orazio Pavignani (Minerva)

Un libro biografico-autobiografico dal cuore di un romanzo di formazione.

E’ incentrato su una drammatica pagina della Seconda Guerra Mondiale, l’occupazione delle isole ioniche da parte degli italiani e dei tedeschi prima come alleati poi come nemici per l’armistizio che li sorprese nel ’43, a seguito del quale i Tedeschi trucidarono a Cefalonia centinaia di soldati dell’armata Aqui presente col 317° reggimento. Colpisce l’appassionato fervore dell’autore che, quasi all’improvviso, nella sua vita, si trova catapultato nel passato, alla ricerca di testimonianze su suo padre durante il periodo della sua presenza a Cefalonia. Coinvolto a poco a poco in una storia di eroismo silenzioso, l’autore si sente travolgere da un profondo affetto per tutti i protatgonisti di quel drammatico evento: i soldati dell’Aqui, la gente dell’isola, le vittime, i superstiti, i parenti dei reduci….Gli si apre un mondo di lealtà, abnegazione, senso del dovere, sacrificio e soprattutto di un coraggio immenso. Un coraggio disperato e, per questo, eroico.

Commuove che l’autore abbia voluto e sia riuscito a conciliare la sua vita presente con la ricostruzione di una vita passata; ha voluto affiancare alla vita per sé la vita per gli altri; e, cosa davvero meritoria, ha saputo trarre da tutto questo un valore etico profondo, un arricchimento umano enorme, godendo con sincerità ed entusiasmo della rete di stima, riconoscenza ed affetto che la gente dell’Associazione Aqui gli dimostrò per la sua attività.

Il lungo e articolato viaggio sulle tracce storiche del padre lo ha portato a visitare ogni angolo di Cefalonia, a tornare più volte negli stessi posti per calarsi in una realtà cronologicamente lontana, trascinandola a poco a poco nella realtà di oggi, nella realtà sua ma anche di altri, degli associati e di tutti i giovani studenti ai quali ha voluto presentare il frutto delle sue ricerche. Un sentimento di dolore, di rabbia, di rimorso, di rimpianto, di disperata impotenza pervade ogni sua pagina; ma accanto a questi, trapelano prima esitanti poi luminose, sensazioni di solidarietà, orgoglio, fierezza, profondo affetto.

Orazio Pavignani ha inseguito Marino Pavignani sulle strade e nei luoghi dell’isola greca, nei monumenti e musei là ricostruiti, nei ricordi e nelle testimonianze dei pochi protagonisti diretti ancora vivi e dei molti loro parenti. Ogni volta che gli sembrava di averlo raggiunto ma se lo vedeva sfuggire, si sentiva abbattere dalla delusione e dall’amarezza. Ma nello stesso tempo capiva che un po’ di suo padre era in tutte quelle persone che avevano condiviso la sua tragica esperienza. Anche per questo, probabilmente, ha voluto corredare il suo libro di tutti i nomi, le foto e le notizie che è riuscito a rintracciare sui soldati uccisi, perché ricordarli è un po’ rendere loro giustizia: “Questi quindici anni di ricerca mi hanno fatto entrare in un mondo dove il cuore, la passione e i buoni sentimenti sono il filo conduttore per il fine comune del ricordo”.