Tenore all’opera, di Cristiano Cremonini (Pendragon)
Più che un saggio, l’autore, coerente con uno dei suoi numerosi ruoli, quello di intrattenitore, ha voluto fare con questo libro una divertente chiacchierata col pubblico dei suoi lettori. Si rivolge in effetti direttamente a chi legge, come se stesse dialogando con loro, immaginandone le risposte e rispondendo a sua volta.
L’approfondimento nozionistico è equilibrato e ben gestito: i lettori, quasi senza rendersene conto, imparano sui grandi operisti italiani del XIX e XX secolo, elementi biografici, stili musicali, contesti storico-sociali, influssi e interrelazioni culturali. Le forti personalità di Rossini, Donizetti, Verdi, Bellini, Puccini e Mascagni vengono presentate in tutta la loro particolarità: non solo il loro genio e la loro origine, ma anche i loro difetti, le loro debolezze, le loro delusioni. Lo stile colloquiale, diretto, impulsivo, spiritoso comunica in modo schietto ed efficace contesti ed informazioni di grande interesse e spesso non risapute dei musicisti che hanno fatto grande il melodramma italiano. Tra scherzi e battute, Cremonini riesce a far filtrare in modo del tutto spontaneo, gradevole ed originale, aspetti profondi e meno noti dei grandi musicisti:
“Penso che il genio e la modernità di Donizetti stiano nella capacità di scegliere e di descrivere personaggi comuni e simili a lui”.
“Il popolo, vero grande escluso sino ad ora dalle trame delle opere, attraverso il coro, entra in scena e diventa protagonista incontrastato. Si può quasi dire che Verdi lo consacri a monumento. Rivoluzione drammaturgica quindi, ma anche musicale, poiché il coro concepito da Verdi diventa un’unica grande voce solista che canta lo schema semplice della canzone quasi sempre all’unisono, riprendendo lo stile dei canti popolari delle campagne”.
“(La Traviata) era diventata una donna, non era più una cortigiana, ma restava comunque devole vittima del rigido sistema gerarchico in cui era sempre vissuta e dove erano sempre gli uomini a decidere per lei”.
Con affascinanti input storico-sociali-culturali l’autore riesce egregiamente ad informare e formare i suoi lettori, divertirli ed interessarli al meraviglioso mondo del melodramma italiano.