Il figlio dell’estate, di Claudia Muscolino (Felici)
La storia inizia quando, nel 1983, alla fine della terza media, il protagonista arriva da Firenze in Sicilia con la sorella per passare le vacanze estive a Giardini-Taormina, dove vive la nonna paterna che ogni anno li ospita.
Qui ritrova i suoi amici, in particolare Fabio, coetaneo, romano, altro “figlio dell’estate”. Insieme condividono la passione per i tuffi, in una vera e propria sfida sempre più rischiosa. Per eguagliare l’abilità dell’amico si allena quasi ogni giorno, con l’obiettivo di riuscire anche lui a tuffarsi dalla punta più alta della scogliera.
“Fabio e io non potevamo rendercene conto appieno, ma quella storia dei tuffi era come un rito, un percorso iniziatico che ci avrebbe trasformato da ragazzi in uomini.”
Nel gran giorno, “fu tutto così naturale che non me ne accorsi finché non mi trovai lì, con Fabio, con le pietre bianche che ci tagliavano i piedi, rapiti nel guardare lo strapiombo luminoso che si apriva sotto di noi, come la bocca spalancata di un mostro marino benevolo ma imprevedibile”. Il tuffo a candela lo porta in una discesa che pare non avere mai fine. “Ma ormai mi ero tuffato, avevo superato la prova ed ero alla pari con Fabio”.
Non sa che proprio quel tuffo, quel traguardo tanto agognato, segna per lui la perdita dell’innocenza. Accade infatti qualcosa di cui non ricorda nulla ma che incombe sulla sua esistenza. Vive sentendosi un sopravvissuto, costretto a crescere nel mistero di un fatto di cui nessuno gli parla, di cui gli viene resa impossibile l’elaborazione.
La vita prosegue: il liceo, la laurea, gli amori, le perdite. Lo accompagnano la colonna sonora dei Pink Floyd, il gruppo più amato scoperto proprio a tredici anni, e la misteriosa figura di Fabio che, ogni tanto compare improvvisa, quasi a inseguirlo pur sfuggendogli.
Diventa uomo, quasi senza volerlo: a Berlino conosce Helga, una ragazza tedesca che sposa e con cui ha un figlio, Thomas. Nonostante i momenti di gioia, nell’anima continua a sentire quell’inspiegabile peso a cui non sa dare un nome. Sempre più consapevole di avere conti in sospeso con se stesso, dopo la nascita del figlio decide di riempire il buco dei ricordi e capire cosa è successo nell’estate dei tuffi.
Lo scopre e ne rimane sconvolto, tuttavia riesce a riprendere i ritmi di sempre. Il passato lo richiama quando il figlio adolescente gli chiede di portarlo in Sicilia, per fargli conoscere le sue radici. Orgoglioso e inconsapevole, ignora i segnali di allarme e parte insieme a Thomas. Non sa che, negli stessi luoghi di allora, il destino lo aspetta, a chiudere il cerchio aperto in quell’estate del 1983.