I comandamenti della madre, di Valeria Perrotta (Echos)

I comandamenti della madre, di Valeria Perrotta (Echos)

E’ un libro di formazione questo primo romanzo della giovane scrittrice Valeria Perrotta che si è voluta cimentare in pagine dense e non banali con una storia di fragilità adolescenziale e affetti familiari.

Ne è protagonista Paolo, un ragazzo che ha stabilito stretti rapporti d’amicizia con alcuni coetanei, suoi compagni di scuola. Si tratta di legami tra ragazzi nati in un clima di affiatamento maschile che la bravata di una notte farà sfociare nella tragedia capace di condizionare l’ esistenza di uno di loro: Paolo. Tormento e angoscia impregnano così parecchie pagine e  vedremo vivere il protagonista della storia con la terribile compagnia di un senso di colpa che sempre lo inseguirà come un nera ombra quotidiana diventando poi la vera  protagonista della storia: “Nella vita si incontrano dolori che sono insuperabili. Come questo. E ci si chiede perché. Non c’è risposta, non c’è pace, non ci sono parole perché un grande dolore è muto”. Paolo è  cresciuto come bambino fragile, diventando poi un adolescente debole e un ragazzo insicuro che ha sempre vissuto stabilendo legami viziati dal non sentirsi all’altezza degli amici, tutti benestanti, mentre lui è figlio di un modesto muratore.

In questa tormentata e sofferta adolescenza, in cui i rapporti di amicizia passano per il gruppo, il sentirsi in una posizione inferiore inciderà fortemente in negativo sulla sua personalità. Il ragazzo da solo non riuscirà a far fronte alla sofferenza morale che in lui, così emotivamente provato, diventerà  disperazione e ossessione.  Lo aiuterà la famiglia, in primis la madre, poi uno psicologo e un lavoro in cui si sentirà per la prima volta realizzato. La paura può essere uno spettro che talora ci accompagna silenzioso e questo libro ci mostra come affrontarla trovando le risorse per combatterla e vincere

Nell’adolescenza, periodo straordinario ma delicatissimo, l’amicizia è una tappa fondamentale ma come accade a Paolo, può diventare  un ostacolo nella crescita. E’ una delicata fase di passaggio in cui il contesto scolastico fa spesso emergere crisi d’identità accompagnate da stress e sensi di smarrimento. Se il valore o il peso dell’amicizia sono i cardini su cui si regge questa trama, gli affetti familiari risultano esserne l’architrave che sostiene il quotidiano in cui giorno per giorno si stempera  il male di vivere. In questo caso il sostegno è la signora Maria, mamma di Paolo, una donna pratica e indomita che per il figlio è pronta a qualunque cosa. E’ lei il faro, la luce che illumina ogni giornata del ragazzo, affiancata da un marito comprensivo e collaborativo. Le notevoli doti materne la portano ad affiancare il figlio nelle varie situazioni sempre proteggendolo e consigliandolo, così sarà lei in gran parte l’artefice della resurrezione di Paolo. Gli altri due personaggi femminili del libro sono la cosiddetta pazza Mmela, vittima del branco e Rosa, mamma dell’ alunno fragile seguito da Paolo, una ragazza sensibile e disponibile a un rapporto sentimentale con l’insegnante. 

Si devono a mamma Rosa i dieci consigli che diventano comandamenti e sono titoli per i vari capitoli. Quello  che con il peso e la leggerezza di una  saggezza arcaica  conclude il romanzo è il comandamento posto all’inizio dell’ultimo paragrafo e recita “Sii la montagna”, una spinta potente e perentoria a prendere le redini della propria vita con tutta la forza e l’energia che abita in noi. E’ con questo stimolo che Paolo recupererà  quell’esistenza serena che finora gli è mancata.

Adatto agli adolescenti come libro di formazione, questo romanzo si presta anche a una lettura adulta per tuffarsi nel mondo dei ragazzi, conoscerli, capirli ed entrare in sintonia con loro per aiutarli a crescere.