Artia di Camelot, di Cecilia Randall (Giunti)
“Nessuno ha mai estratto la spada nella roccia.”
E se a farlo fosse stata una donna? Cosa sarebbe successo? Partendo da qui, da questa domanda che tanto racconta della nostra società, della nostra cultura, del modo in cui ci sono sempre state tramandate le storie, Cecilia Randall ci conduce nei luoghi della tradizione arturiana fra cavalieri, maghi, avventure e intrighi alla scoperta di un’epoca lontana che incanta e fa riflettere, regalandoci ancora una volta un personaggio indimenticabile che resta nel cuore.
Artia è una ragazza tenace, impavida, una giovane donna che vuole riscrivere il proprio futuro, indipendente, libera, coraggiosa, capace di parlare al cuore di tutti noi. Un personaggio straordinariamente contemporaneo che non è, si badi bene, la versione femminile di Artù – peraltro presente nella trama –, ma che è molto di più. Una figura nuova, originale, fresca, una ragazza dai tratti moderni, che si muove fra le pieghe della tradizione senza stravolgerla, rispettandone gli elementi fondamentali, gli eventi, le trame, risultando proprio per questo convincente in ogni suo aspetto. Una protagonista che, inserendosi nei vuoti lasciati dalla storia, si fonde con essa, pagina dopo pagina, cullando il lettore in un tempo lontano in cui i valori erano sinceri e i cuori leali, lasciando dietro di sé la voglia di leggerne ancora, di approfondire, di immergersi in un mondo dal fascino irresistibile, popolato da personaggi cui inevitabilmente ci si affeziona. Non solo Artia, quindi, ma anche Uther Pendragon, Igraine, i cavalieri, Mago Merlino, Nyneve. Sono tanti i sentimenti che emergono, tante le figure indimenticabili che emozionano lasciando un segno indelebile nel cuore, rivelando aspetti interessanti, profondi, sorprendenti, spunto per importanti riflessioni sulla condizione della donna e non solo.
Un romanzo dalla trama avvincente perfettamente strutturata, appassionante, intrigante, coinvolgente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine grazie a una scrittura elegante, raffinata, evocativa, inconfondibile. Un viaggio fantastico in cui la guerra si fonde con la magia, la politica si intreccia ai sentimenti e la vita pone scelte difficili. Una lettura da non lasciarsi sfuggire, consigliata ai più giovani e non solo, che conferma ancora una volta il talento di una delle voci più rilevanti del panorama fantasy italiano.
Un ultimo accenno merita infine la copertina, curata in ogni dettaglio, dai colori accesi e l’immagine evocativa capaci di attirare l’attenzione del lettore stimolandone la curiosità.